non irrompe, per ostacoli impensati, in quel primo. Quindi, le dilazioni di quindicina in quindicina,
di mese in mese. Intanto, il fermento che non può regolarsi a oriuolo si sfoga in ciarle, risse e
sommosse microscopiche inutili, anzi dannose, all'intento, poi gradatamente s'acqueta; i molti
giovani disposti all'opre, ma facili allo sconforto, cominciano a diffidare, a calcolare i pericoli ed a
sviarsi; i pochi nati al martirio si cacciano disperatamente nella voragine delle imprese avventate,
sperando di rompere coll'esempio gl'indugi; e intanto i governi che vegliano col sospetto di chi ha il
MANE, THECEL, PHARES di Dio davanti agl'occhi dell'anima, imprigionano cautamente,
tacitamente, or in una or in altra città, oggi uno, domani un altro degli uomini ch'essi temono,
raccolgono le loro forze, raddoppian le spie, seminano terrori di scoperte, di tradimenti, d'interventi
immediati d'eserciti forastieri: - finchè il tentativo, reso davvero impossibile, sfuma tra i lontani
orizzonti d'un incerto futuro, i buoni si coprono, per rossore, la faccia, i tristi sogghignano, i deboli
e quei che non sanno dichiarano utopia la risurrezione d'Italia, le madri piangono i morti sul palco,
le iene delle polizie s'affrettano a sbranarne i cadaveri profanandone - se potessero - ai posteri la
memoria, gli stranieri dicono: vorrebbero ma non s'attentano, i governi ciarlano per due mesi di
concessioni probabili; e gli uomini della primavera, dopo avere, a scolparsi, scelto dentro o fuori -
meglio se fuori e tra gli esuli - un irco emissario de' loro peccati e apposto impudentemente ordini,
contr'ordini, imprudenze ed errori a chi probabilmente gridava tutto quel tempo alla gioventù: voi
non farete mai nulla se prima non vi sgombrate ne' vostri consigli di siffatta genia, ricominciano
pacificamente i loro computi e ricomputi sugli 80.000 uomini austriaci moltiplicati per tre. Io a
queste mie parole potrei fare un commento storico, e lo farò, ma non qui.
Le insurrezioni non si faranno ora nè mai in Italia per fusione, come dicono, d'elementi eterogenei
tendenti ognuno a diverso fine ma uniti per rovesciare, quando per forza immutabile di logica a
ognuno di questi fini corrisponde un metodo diverso d'azione; - nè per viluppo di vasti disegni
lungamente premeditati a far sollevazioni simultanee in più parti e in un'ora prestabilita, perchè i
governi ne avranno infallibilmente sentore e potranno sempre impedire; - nè , se non
difficilissimamente, per iniziativa di metropoli dove il governo tiene naturalmente accentrati più
mezzi di resistenza, di spionaggio e di corruttela, e dove un tentativo fallito riesce decisivo e dà
legge d'inerzia a tutto il paese; nè finalmente per altezza di virtù cittadine o d'istruzione popolare
impossibili dove non è patria, nè popolo, nè mezzo alcuno d'educazione se non gesuitica o austriaca
o neo-cattolica - torna tutt'uno - e dove appunto si cerca l'insurrezione per far che nascano le virtù.
Un popolo che fosse virtuoso davvero non avrebbe mai bisogno d'insurrezioni, perchè non sarebbe
mai schiavo; ma i Francesi del 1789, gli Spagnuoli del 1808, i Greci del 1821 non erano meno
corrotti di quel ch'oggi noi siamo, e nondimeno fecero prodigi di valore e di sacrificio.
L'insurrezione, in Italia, s'avrà quando gli uomini vogliosi d'agire, credenti in un patto, intesi sui
modi e sul fine, serrati a unità di falange, si prevarranno d'un fermento, nato spontaneo o creato, ma
diffuso più o meno generalmente nella Penisola, per operare improvvisi, in nome di tutta Italia, a
bandiere spiegate e cacciando via la guaina del ferro, sul punto dove la vittoria sarà meno
contrastata e men dubbia. Dato un primo successo, dalla scelta dei cinque, dei tre, dell'uno chiamati
a diriger la mossa, dipenderà lo spandersi e il vincere dell'insurrezione. Tutta la questione sta nel
decidere se, per malcontento, per istinto di patria, per universalità d'opinione, il popolo d'Italia è
maturo pel tentativo o non è. I Bandiera - ed io consentiva con essi - ritenevano che fosse maturo;
però anelavano azione, e se gli uomini della primavera non erano, avrebbero agito.
Intanto erano sospetti e vegliati. E agli indizii che il governo austriaco andava colle sue spie
raccogliendo s'aggiunsero, se credo ai Bandiera, l'arti d'un traditore. "Gravi avvenimenti per me -