piedi, ed andava girando attorno dal lato della parte offesa: mezzora dopo feci una consimile lesione
al sinistro emisfero, ma recisi i filamenti descritti più vicino alla loro origine, e dove conservano
ancora il nome di gambe del cervello. Sebbene vi fosse una perdita di sangue considerevole non
ostante lanimale si mantenne in piedi, e per forse due ore se ne stette immobile e diritto: si muoveva
solamente qualora con un forte urto veniva sforzato a cangiar di sito leggieri irritazioni, romori assai
forti, e la presenza del cibo non linducevano a movimento veruno: Dopo due ore circa cominciò a fare
qualche passo per appoggiarsi contro il muro, o mettersi in qualche angolo, e così passò due o tre ore
come in uno stato di sopore, o di unanimale, che dorme profondamente, verso la sera si coricò, e
dormì probabilmente tutta la notte essendo stato ritrovato la mattina nello stesso luogo: l uccisi dopo
36. ore per vedere, quali fossero le parti lese.
La stessa sperienza in unagnelletto ebbe lo stesso successo, si deve però osservare, che
quellimmobilità, quello stato di sopore facevano meno meraviglia in questo, che nel capretto, il quale
è di molto maggior agilità, e vivacità provveduto. Tentai li stessi sperimenti in due cani di mediocre
grandezza: nel primo sebbene succedesse una forte emorragia, non ostante con uno stilo tagliente
introdotto prima in uno, poi nellaltro emisfero tagliai in vari luoghi i corpi striati, e perforai le gambe
del cervello, ed i talami ottici verso la protuberanza anullare, dopo il che stette lanimale alcuni minuti
in piedi, quindi si sdrajò, e rimase come tenuto da profondissimo sonno per 10. ore, poscia,
stiracchiandosi di tanto in tanto, cessò di vivere. Laltro alla prima introduzione dello stilo, con cui si
lacerarono i corpi striati, e vicine parti, diventò come apopletico, ma poi dopo altra offesa fatta ai
talami, ed alle prominenze bigemine fu sorpreso da spasmi ora tonici, ora clonici; restò qualche tempo
cataleptico, eppoi finì di vivere dopo poche ore in mezzo alle convulsioni. Curiosissimi pure furono i
fenomeni, che offrì un grosso majale, al quale con uno stromento tagliente si sono recise in gran parte
quelle fibre, le quali dai talami ottici si vedono passare ai corpi striati. Appena operato si osservò, che
le gambe anteriori non venivano messe in moto come per lavanti, ma sembrava, che lanimale
cercando moverle in un senso, quasi da loro si movessero in unaltro: Poco dopo fu sorpreso da un
profondissimo sopore, per cui fortemente russando se ne stette per ore 12. continuamente in piedi, ed
appoggiato al muro; se si allontanava per poco, cercava subitamente qualche appoggio; Dopo questo
tempo, se ne stava sdrajato, e pochissimo rimaneva in piedi quando si sollevava: fu ucciso dopo 20.
ore per esaminare loffesa riferita.
Consimili sperienze sopra un grandissimo numero danimali, cioè capre, montoni, porchetti d India
furono ripetute, e variate in molte guise, collo scopo principalmente di vedere quali fossero i
fenomeni, che venivano prodotti dalla lesione delle prominenze bigemine, dei talami ottici, del corpo
calloso, della volta, e sue appendici. I risultati furono, che ogni qual volta un gran numero di fibre,
che attraversano i corpi striati, venivano recise o lacerate, ed offesi or il corpo calloso, ora la volta, ne
succedeva sempre uno stato di letargo, e di sopore, ed altre volte alcuni sintomi passeggieri di
catalepsi (?). Nei porchetti dIndia però, ed in altri piccoli animali i segni di sopore non apparivano
così pronunziati: ma ho osservato alcuni fenomeni non meno singolari.
Fatta unoffesa in unemisfero lanimale passeggiava, e correva continuamente in giro da un lato, e
facendo consimile guasto allaltremisfero si mise a girare sul lato opposto; altre volte per guasti
consimili lanimale correva senza veruna direzione, epperciò urtava in tutti i corpi, che se gli
presentavano davanti, ed in fine secondo lalterazione fatta osservai pure esser come per niente
padrone delle sue estremità posteriori, ed aggirarsi sopra queste colle anteriori come sopra dun perno.
Una quantità di sperimenti ho fatto sopra capretti, agnelli, majali, daini, cani, gatti, e porchetti
dIndia collidea di vedere, quali risultati ne nascessero dalloffesa delle prominenze bigemine, e delle
vicine parti dei talami ottici, ma ottenni raramente effetti costanti, cosa, che non farà meraviglia, se si
riflette al particolar intreccio dei numerosi midollari filamenti, che in queste parti si riscontra (vedi
fig. 2.): sicchè essendo estremamente difficile il conoscere quali fascetti di fibre si siano lacerate in
tale operazioni, e quali recisi o guasti in tal altra, non si possono dedurre chiare, e distinte
conseguenze, quando qualche dissomiglianza vi appare nei risultati. Di fatti in alcuni de suddetti più
grossi animali ho osservato, che lacerare ora le prominenze bigemine, ora porzione dei talami ottici, si
manifestavano dei fenomeni indicanti, che i muscoli dellanimale non si movevano secondo la
direzione, che appariva ne suoi movimenti, ma bensì con unincertezza irregolare non altrimenti, che
in un ubriacco: quindi ora caminavano di lato, ora innalzavano i piedi più di quel, che era necessario,
mentre che li strascinavano altra volta.