si pronunziano senza el primo articolo, e dicesi: Tu fusti terzo e io secondo; e ancora si dice: Costui
fu el quarto, el primo, el secondo, ecc.
Uno, due, tre, e simili, quando e' significano ordine, vi si pone l'articolo, e dicesi: Tu fusti el tre, e io
l'uno. Il dua è numero paro, ecc.
Fra tutti gli altri nomi appellativi, questo nome Dio s'usa come proprio, e dicesi: Lodato Dio. Io
adoro Dio.
Gli articoli hanno molta convenienza co' pronomi, e ancora e' pronomi hanno grande similitudine
con questi nomi relativi qui recitati. Adonque suggiungeremogli.
De' pronomi, e' primitivi sono questi: io tu esso questo quello costui lui colui. Mutasi l'ultima vocale
in a e fassi il femminino, e dicesi: questa, quella, essa. Solo io e tu, in una voce, serve al masculino
e al femminino.
E' plurali di questi primitivi pronomi sono vari, e anche e' singulari. Declinansi così:
Io e i': di me: a me e mi: me e mi: da me.
Noi: di noi: a noi e ci: noi e ci: da noi.
Tu: di te: a te e ti: te e ti: o tu: da te.
Voi: di voi: a voi e vi: voi e vi: o voi: da voi.
Esso ed e': di se e si: se e si: da se; ed Egli.
Non troverrai in tutta la lingua toscana casi mutati in voce altrove che in questi tre pronomi: io, tu,
esso.
Gli altri primitivi se declinano così:
Questo: di questo: a questo: questo: da questo.
Quello: di quello: a quello: quello: da quello.
Muta o in i e arai el plurale, e dirai:
Questi: di questi: a questi: questi: da questi.
E il somigliante fa quelli.
E così sarà costui e lui e colui, simili a quegli in singulare; ma in plurale costui fa costoro, lui fa
loro, colui fa coloro, di coloro, a coloro, coloro, da coloro.
Questo e quello mutano o in a e fassi el femminino singulare, e dicesi: questa e quella; e fassi il suo
plurale: queste, di quelle, a quelle.
Lui, costui, colui, mutano u in e e fassi el singulare femminino, e dicesi: costei, lei, colei, di colei,
ecc. In plurale hanno quella voce che e' masculini, cioè: loro, coloro, costoro, di costoro, a costoro,
ecc.
Vedesti come, simile a' nomi propri, questi pronomi primitivi non hanno el primo articolo né anche
el quarto. A questa similitudine fanno e' pronomi derivativi, quando e' sono subiunti a e' propri
nomi. Ma quando si giungono agli appellativi, si pronunziano co' suoi articoli.
Derivativi pronomi sono questi, e declinansi così:
El mio, del mio, ecc., e plurale: e' miei, de' miei, ecc.
El nostro, del nostro, ecc. E plurale: e' nostri, de' nostri, ecc.
El tuo. Plurale: e' tuoi. El vostro. Plurale: e' vostri.
El suo. E pluraliter: e' suoi, ecc.
Mutasi, come a e' nomi, l'ultima in a, e fassi el singulare femminino: qual a, converso in e, fassi el
plurale, e dicesi: mia e mie; vostra, vostre; sua e sue.
In uso s'adropano questi pronomi non tutti a un modo.
E' derivativi, giunti a questi nomi, padre, madre, fratello, zio, e simili, si pronunziano senza articolo,
e dicesi: mio padre, nostra madre, e tuo zio, ecc.
Mi e me, ti e te, ci e noi, vi e voi, si e sé sono dativi insieme e accusativi, come di sopra gli vedesti
notati. Ma hanno questo uso che, preposti al verbo, si dice mi, ti, ci, ecc.; come qui: e' mi chiama; e'
ti vuole; que' vi chieggono; io mi sto; e' si crede.
Posposti al verbo, se a quel verbo sarà inanzi altro pronome o nome, si dirà come qui: io amo te, e
voglio voi.
Si al verbo non sarà aggiunto inanzi altro nome o pronome si dirà: -i, come qui: aspettaci, restaci,
scrivetemi.
Lui e colui dimostrano persone, come dicendo: lui andò, colei venne.
Questo e quello serve a ogni dimostrazione, e dicesi: Questo essercito predò quella provincia, e: