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reformas.
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O periódico durou até 1766 e teve, indubitavelmente, em Pietro Verri, além de
seu principal articulador, também o seu autor mais entusiasmado.
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O periódico não tinha
um tema pré-definido, nem mesmo uma área de estudos determinada. Era composto, ao
contrário, por artigos que versavam sobre tudo, desde teatro
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até questões sobre o
comércio e a economia em geral, passando pelas ciências exatas e naturais, pelo direito e
por questões da moda como a polêmica setecentista sobre o luxo. O que ligava todos os
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O caráter reformador de Il Caffè e a influência recebida do iluminismo francês é observado por
Franco Venturi: “Suscitare ed alimentare lo spirito di riforma sarebbe stato il compito suo e dei suoi
amici, nella loro rivista, senza pretendere di inluenzare e risolvere situazioni specifiche. Si misero
per questa strada, mezzo obligati dalle pressioni esteriori, tutt’altro che piccole, dalla censura ecc., e
mezzo volontari, proprio perché questa maggiore genericità avrebbe permesso loro di discutere e di
affrontare quei problemi di civiltà, di morale, di diritto, di filosofia che essi negli ultimi loro anni
erano andati scoprendo dentro di sé e sui libri degli illuministi francesi.” (VENTURI, Franco.
Settecento riformatore. Volume I: Da Muratori a Beccaria (1730-1764). Torino: Einaudi, 1987, p.
720.). Pietro Verri e seus colaboradores inspiraram-se no periódico inglês Spectator para criar Il
Caffè. Seu nome atesta a intenção reformadora que estava por trás. O café é uma bebida de
propriedades estimulantes que se toma para despertar-se. Despertar os compatriotas para fazê-los
enxergar os caminhos equivocados que a sociedade estava trilhando e a conseqüente necessidade de
mudanças era precisamente o que Il Caffè objetivava. Carlo Capra refere-se também à idéia de criar
um ambiente imaginário no qual ambientar as contribuições do vários autores: “Il modelo dichiarato
del ‘Caffè’, come già dei giornali di Gasparo Gozzi e della ‘Frusta letteraria’ del Baretti, era lo
‘Spectator’ di Addison e Steele, uscito fra il 1711 e il 1714 e noto ai soci dei Pugni attraverso una
traduzione francese. Dallo ‘Spectator’ deriva l’idea di un luogo immaginario in cui ambientare i
contributi dei vari autori, come se si tratasse della registrazione di discorsi tenuti da coloro che lo
frequentano. La scelta di una bottega di caffè per tale cornice è dovuta non soltanto all’effettiva
crescente popolarità dei caffè come luoghi di ritrovo e di lettura dei giornali, ma anche alla
possibilità di giocare sulla ‘virtù risvegliativa’di questa bevanda [...]” (CAPRA, Carlo. I progressi
della ragione. Vita di Pietro Verri. Bologna: Società editrice il Mulino, 2002, p. 219-20.).
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Segundo Carlo Capra: “Del ‘Caffè’ Pietro Verri fu non solo l’ideatore, ma anche l’animatore e il
direttore, come risulta confermato senza ombra di dubbio dalla recente edizione Francioni-
Romagnoli. Era lui a progettare e ‘impaginare’ i numeri, a tenere i contatti con lo stampatore e
l’amministratore, a decidere la pubblicazione o l’esclusione dei saggi proposti dagli amici, a
effettuare tagli o modifiche suggeriti dalla dichiarata preoccupazione di ‘serbare un perfetto silenzio
su i soggetti sacri’ e di non venir meno al ‘rispetto che merita ogni principe, ogni governo ed ogni
nazione’ (Al lettore, p. 5).” (CAPRA, Carlo. I progressi... p. 220.). O mesmo Carlo Capra fez um
levantamento que permite mensurar a participação de cada autor na elaboração do periódico: “La
paternità degli scritti pubblicati sulla rivista può essere quasi sempre attribuita con certezza grazie
alle sigle che contraddistinguono i diversi autori. Pietro e Alessandro Verri (44 e 31 articoli
rispettivamente) scrissero tra di loro più di metà delle 576 pagine del ‘Caffè’. Al confronto, assai
più sporadica è la collaborazione di Cesare Beccaria (sette articoli in tutto), di Sebastiano Franci e
Giuseppe Visconti (sei a testa), di Pietro Secchi (cinque contributi), di Alfonso Longo, Luigi
Lambertenghi e Paolo Frisi (due a testa), per non parlare delle collaborazioni ‘straordinarie’ di
Baillou, Boscovich, Carli, Colpani.” (CAPRA, Carlo. I progressi... p. 221.).
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Sobre o Teatro em Il Caffè, veja-se: ROMAGNOLI, Sergio. Il teatro e “Il Caffè”. In
MADDALENA, Aldo De; ROTELLI, Ettore; BARBARISI, Gennaro. (org.) Economia, istituzioni,
cultura in Lombardia nell’età di Maria Teresa. Volume secondo: Cultura e Società. Bologna:
Società editrice il Mulino, 1982